Come combattere la discriminazione tramite semplici azioni legali

Convenzione di Oviedo

Il 4 Aprile 1997 è una data da commemorare, dopo infatti secoli di abusi medici e sperimentazioni pericolose (vedesi le numerose condanne ai nazisti per gli abusi commessi prima e durante la seconda guerra mondiale), per la prima volta è stata stipulata una convenzione internazionale sui diritti umani, particolarmente mirata a salvaguardare il corpo umano e la sua integrità, mettendo al primo posto la persona, come scopo del trattamento medico e non viceversa.

La Convenzione, intitolata per il lungo in “Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina” tratta davvero molti punti e potete veramente studiarli tutti se vi interessa, li trovate al seguente link, ma fondamentalmente i punti che ci interessano particolarmente sono l’Articolo 5 e l’Articolo 6, ma soprattutto il comma 2 dell’Articolo 5. Riporto qui l’Articolo 5 per esteso:

“Art. 5 Regola generale

Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato.

Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi.

La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso.”

Ecco dunque perché la vaccinazione, in quanto intervento nel campo della salute a tutti gli effetti, non può in effetti essere “obbligatorio”. In effetti, l’obbligo di cui è attualmente oggetto in Italia è di natura puramente amministrativa e può portare infatti al massimo ad una sanzione pecuniaria ed all’esclusione per la fascia 0-6 dalle istituzioni educative, ma chiunque può decidere di astenersi a tale trattamento.

Questo è peraltro ben chiarito in una circolare dell’OMCEO (Ordine Chirurghi, Medici ed Odontoiatri).

LA CONVENZIONE DI OVIEDO ED IL DECRETO LORENZIN

Il nostro obiettivo però è NON subire tali oppressioni, ma riuscire a far frequentare a nostro figlio la scuola e magari anche non pagare la multa!

Come fare dunque a sfruttare a nostro vantaggio la Convenzione così da evitare le sanzioni?

Nel comma 2 dell’Articolo di legge citato si trova scritto “… Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi”.

Ecco dove sta il segreto, NON FIRMARE MAI i moduli presso l’ASL di dissenso alla vaccinazione o consenso informato! Facendolo, ci si dichiara sufficientemente informati!!!

NON firmare che si è partecipato ad un “colloquio informativo”, in tal caso si sta dicendo che si è stati sufficientemente informati!

Il trucco in ogni caso è sempre dichiararsi assolutamente favorevole alla vaccinazione (fare altrimenti è un reato dopotutto), “… se solo potesse darmi giusto un altro paio di informazioni…” e sbattere in faccia un plico di richieste di informazioni, debitamente NOTIFICATO.

SOMMARIO

La vaccinazione è un atto medico, ed in quanto tale non è obbligatorio. Nessuno può costringervi a farlo. Se dite chiaramente di no, ovviamente siete soggetti ad una sanzione. Se si chiedono ulteriori informazioni, si resta all’interno della legge, in quanto questo è previsto dal decreto stesso e dalla Convenzione di Oviedo.

Nei prossimi post verrà spiegato come creare il plico da portare e maggiori informazioni sul decreto stesso.

Hai qualsiasi domanda o commento? Non esitare ad inserirlo nei commenti qui sotto!

3 commenti

  1. Antonio

    salve dove posso trovare come creare il plico?

    • Mattia

      Buongiorno Antonio!
      Tutti i moduli sono inseriti all’interno del libro Diritto e Vaccinazione!
      Lì è anche delineata la strategia completa e tutta la mia corrispondenza con le istituzioni.
      Buona giornata!
      Mattia

  2. Eugenio Cassi

    Nella Roma antica un bambino non veniva censito se non dopo il compimento dei 5/6 anni. Questo perché la mortalità infantile era altissima e quindi i piccoli non venivano considerati nemmeno futuri “cives”. La vita media era intorno ai quarant’anni per i maschi e 28 per le femmine che morivano spesso di parto; questa era la realtà in epoca repubblicana. La Consulta, quando alla fine del 2017 ha dichiarato costituzionale la 119/17, ha in pratica applicato un principio di antica tradizione romana, imponendo un distinguo fra gli 0-5 anni e da 6 in su. In pratica, con la vergognosa firma di Mattarella, ha sancito che fino alle scuole elementari un piccolo non è da considerare “umano” perché non avente nessun diritto “civile”, essendo considerato un animaletto, o nessuna dignità civile come nella Romaantica; mentre dopo, dai 6 anni in su, da quando matura il “diritto” allo studio, diviene umano. La Corte costituzionale e il suo braccio armato Mattarella dovrebbero essere accusati di attentato alla condizione e alla dignità umana per aver sancito una differenziazione che mina sostanzialmente il riconoscimento di umanità, riconoscendone in pratica a piccoli da 0 a 5, la sola condizione di esseri viventi.

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