Come specificato nel post sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani esiste una scala nel diritto, in cui vanno a posizionarsi leggi e regolamenti vari, in quanto ad importanza.
Parte importante di questa scala sono le sentenze “passate in giudicato” (vuol dire che la decisione è stata presa, il giudice ha battuto il martelletto e non è più impugnabile). Da secoli le sentenze passate in giudicato sono utilizzate dai giudici e dai giuristi come base per l’interpretazione di future norme. Anche decisioni parziali del tribunale, come un’ordinanza, anche se non sentenziate definitivamente, possono essere utilizzate come valido precedente per l’interpretazione successiva di testi di legge da parte di enti di tutti i livelli.
Un atto da conoscere assolutamente è l’Ordinanza n. 133 del 5.4.2018 – TAR Lombardia – Brescia (TAR sta per “Tribunale Amministrativo Regionale”, si occupa di tutte le faccende legate a situazioni di lesioni di diritti privati da parte della pubblica amministrazione a seguito di procedimenti amministrativi), che se volete potete scaricare qui, occhio però perché contiene un sacco di paroloni. Se volete leggerlo, cercateli in un dizionario se non li sapete!
In questa ordinanza viene chiaramente delineato come la richiesta di informazioni all’ASL competente sospende l’iter amministrativo che porta alla sospensione del bambino da nido o materna.
Questo costituisce un importante precedente in quanto per la prima volta si ha un’interpretazione a livello giudiziario amministrativo di come si applica il decreto Lorenzin in relazione alle Convenzioni Internazionali.
L’ASL ha, in base all’ordinanza, l’obbligo di fornire le informazioni richieste, in base al decreto stesso e, qualora le fornisse, ovviamente i genitori sarebbero tenuti a procedere alla vaccinazione del bambino, per non incorrere nelle sanzioni previste e già abbondantemente spiegate.
SOMMARIO
Il trucco consiste dunque, come spiegato in precedenza, nel chiedere sempre informazioni all’ASL, mostrandosi sempre sinceramente disponibili alla vaccinazione. Finché questi non vengono soddisfatti, il tuo bambino può continuare serenamente il suo percorso educativo.
Nel prossimo articolo illustrerò perché asilo nido e scuola materna rientrano nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e come potete usare un altro importante precedente legale a vostro pieno vantaggio.
Se hai qualsiasi domanda o commento, non esitare ad inserirla nei commenti sottostanti!
Buongiorno, come presento formale richiesta di coloquio informativo con l’asl di competenza? Mia figlia, 4 anni, da oggi non è stata più ammessa a scuola. Nessun vaccino.
Ciao Claudia!
Mi spiace davvero moltissimo constatare nuovamente un’altra gravissima violazione dei diritti umani.
Una richiesta di colloquio informativo non è sufficiente come documentazione in base all’Art. 3 della 119, è invece necessaria una formale richiesta di appuntamento di vaccinazione, da indirizzare all’ASL di competenza.
Inviala via PEC o raccomandata AR e presenta tale richiesta alla scuola.
Se vuoi utilizzare come modello la mia corrispondenza ed i miei moduli, li trovi all’interno del libro “Diritto e Vaccinazione” disponibile su Amazon, il link lo trovi sulla home page del sito.
Se hai domande non esitare inoltre a scrivermi a info@dirittoevaccinazione.it!
Buona fortuna per tua figlia e buona giornata!
Mattia
Buongiorno Mattia, ti illustro la mia pozione e fin da subito ti ringrazio per il tempo che potrai concedermi:
Mio figlio Lucio, 2 anni, è stato iscritto il 31/05/2019 all’asilo nido; l’iscrizione è passata ma proprio oggi, 20/08 il Comune mi ha contattato per verificare lo stato delle vaccinazioni che, a loro, risultavano ancor tutte da fare.
Attualmente abbiamo ricevuto due AR per il colloquio ma non siamo riusciti per un motivo o per l’altro ad andare. Abbiamo così richiesto, sempre via AR, un nuovo appuntamento a colloquio e domani richiederò anche una convocazione scritta per effettuare le vaccinazioni previste dalla legge.
Purtroppo non ho fatta prima del 10/07 tale richiesta, ma, anche Comune e ASL non hanno rispettato i tempi che erano ovviamente stretti in quanto le iscrizioni al nido scadevano al 31 Maggio. Le scadenze del 10 e 20 luglio sono così saltate ovviamente saltate anche per loro per mancanza di tempo tecnico.
Così facendo, inviando la richiesta di vaccinazione oltre il 10/07, riuscirò ad impedire l’esclusione alla frequenza per mio figlio?
Grazie
Christian
Ciao Christian!
In effetti sei al di là della scadenza, quindi devi giocartela con un po’ di furbizia.
Occhio che la richiesta per essere in regola con la legge non è una richiesta di colloquio, ma una formale richiesta di vaccinazione all’ASL competente, questo è un errore comune che può inficiare l’intera pratica.
Cerca poi di andare all’appuntamento con l’ASL seguendo l’iter di Diritto e Vaccinazione, incluso il registrare la loro indisponibilità a fornire le informazioni richieste.
Se hai bisogno in particolare ricorda che puoi sempre scrivermi a info@dirittoevaccinazione.it, mentre se vuoi capire bene la strategia hai il libro a disposizione su Amazon od il corso online, fantastico e aggiornatissimo, disponibile a https://dirittoevaccinazione.it/il-corso.
Buona giornata! 😊
Mattia